Recensione del volume “Umberto Nobile e l'ITALIA al Polo Nord di Claudio Sicolo

 

 

Dopo le  Onde smarrite della Tenda Rossa, storie, leggende e verità della radio nella spedizione del dirigibile Italia di Umberto Nobile al Polo Nord edito nel 2017 e Il dirigibile Italia, la sfida della radio al Polo Nord dato alle stampe nel 2018, Claudio Sicolo ritorna al pubblico con un nuovo volume: Umberto Nobile e l'Italia al Polo Nord, Politica e Storia nelle carte inedite 1928-1978. La spedizione polare del dirigibile Italia é argomento sempre appassionante e di viva attualità, poiché ebbe risonanza mondiale per l'azione propagandistica promossa dal “Corriere della Sera” all'inizio dell'impresa  e poi per l'interesse e lo scandalo internazionale che seguì la sua tragica fine. Nel corso dei molti decenni trascorsi da quei fatti l'attenzione di scrittori, giornalisti, memorialisti non é mai scemata né in Italia né all'estero, per cui si ebbe e si ha tuttora una gran messe di opere, il cui taglio tuttavia quasi mai é caratterizzato dalla ricostruzione storica, ma può rasentare persino l'imprecisione e l'improvvisazione.

Claudio Sicolo é noto per i suoi studi approfonditi sull'argomento e per la sua capillare                             disamina dei documenti d'archivio ed affronta il nuovo testo trattando eventi e fatti spesso presentati  all'opinione pubblica con scarso fondamento filologico e senza adeguate indagini di contesto. Al centro la contrastata figura del generale Nobile, progettista e costruttore di piccoli dirigibili a modello semirigido, con le sue contraddizioni, le sue polemiche, i suoi preconcetti. Partendo dai documenti dell'archivio di Stato, degli archivi storici del Ministero degli Affari esteri, degli Stati Maggiori dell'Aeronautica e della Marina nonché di quello del Corriere della sera, spesso inediti e non valorizzati o addirittura non esaminati in precedenza, l'Autore ci offre un'opera di grande valore scientifico ed al contempo di piacevole lettura. Il volume inizia con il capitolo dedicato a Nobile e la Politica, soffermandosi a lungo sui suoi rapporti con il fascismo tra il 1923 e il 1943, che gli consentirono, a partire dalla partecipazione alla spedizione polare norvegese del dirigibile Norge del 1926, di ottenere molti onori, riconoscimenti e il supporto pieno alla spedizione tutta italiana del dirigibile Italia del 1928. Dopo il disastro sul pack dell'Artico i suoi rapporti con il regime si raffreddarono, specialmente durante la sua permanenza in Unione sovietica dal 1932 al 1936, sino a spingerlo a presentarsi al nuovo governo stabilito in Italia dopo il 25 luglio 1943 come vittima del fascismo. Dopo la guerra le sue polemiche sulla Commissione d'inchiesta del 1928 presieduta dall'Ammiraglio Umberto Cagni, ripresero vigore, sino alla richiesta da parte di Nobile nel 1964 dell'istituzione di un'altra inchiesta per la revisione di quella precedente. Il tentativo fu però rifiutato dal Ministero della Difesa dell'epoca. Nel secondo capitolo l'Autore sottolinea il dovere di chi si avvicina all'argomento di un approccio storiografico alla memorialistica dei testimoni superstiti, dei soccorritori e dei giornalisti, alla letteratura d'inchiesta, alle molte biografie commemorative e celebrative, rimandando gli interessati alle fonti archivistiche per una corretta ricostruzione degli avvenimenti. Il terzo capitolo é dedicato agli ambiziosi progetti dei pionieri tesi alla conquista del Polo Nord, che ancora non volevano accettare la supremazia del più pesante dell'aria rispetto al più leggero, progetti non condivisi dall'Industria e dall'Aeronautica; alla dettagliata disamina del piano giornalistico della spedizione, nonché all'intendimento di esplorazione scientifica dell'Italia, sostenuto dalla Regia Marina, che possedeva la tecnologia delle comunicazioni radiotelegrafiche a grande distanza.

Nella descrizione dei fatti Sicolo fa giustizia di molti miti, tra i quali la radio da campo ad onde corte “Ondina”, inadatta quale mezzo di emergenza per il soccorso, secondo voci proposta niente meno che da Marconi. Altro mito smontato é quello dell'abbandono delle ricerche dell'involucro staccatosi all'impatto del dirigibile sul pack e portato dal vento in lontananza con sei membri dell'equipaggio, perdutosi nel silenzio delle solitudini polari, attribuito al sottosegretario all'Aeronautica maresciallo Italo Balbo, mentre mancò l'indispensabile cooperazione della squadra svedese ai nostri piloti. Sicolo fa giustizia anche dei ritardi nella ricezione dei segnali di soccorso lanciati dalla Tenda Rossa alla nave Città di Milano, alla fonda nella Baia del Re delle Isole Svalbard, dovuti al fenomeno della rifrazione delle onde radiotelegrafiche che non coprivano la zona delle Isole stesse e che furono invece solo parzialmente ed erroneamente ricevuti ad Arcangelo, città russa sulle rive del Mare Artico, da un radio amatore, sul quale ricaddero poi tutti i meriti. Merita attenzione anche l'autentica vicenda della spedizione di soccorso del rompighiaccio Krassin, autorizzata dalle Autorità sovietiche solo dopo il finanziamento italiano. Anche la diatriba tra il sottosegretario di stato alla Marina, Ammiraglio Giuseppe Sirianni, il Corriere della Sera e il Comune di Milano sono trattate con distacco storico e sulla documentazione reperita negli Archivi. Del generale Nobile possiamo dire che ne esce come fu giudicato in vita, in Italia e in Unione Sovietica: un eccellente progettista ma non altrettanto eccellente comandante.

In conclusione il libro di Claudio Sicolo é un testo di straordinaria documentazione e di verità che coglie i fatti sotto la patina delle ricostruzioni divulgative e celebrative e ce li restituisce nella loro essenza e realtà semplicemente come sono avvenuti, un testo pertanto di grande attualità.

Il volume edito da Aracne per la collana “Storia Contemporanea” é impreziosito da una Prefazione del Professor Luciano Zani e di una Postfazione del Professor Gregory Alegi.

 

 

Roma, 3 febbraio 1922

 

Ammiraglio Paolo Alberini